giovedì 5 dicembre 2013

Infografiche: cosa sono?

Il web ormai è pregno di infografiche. Social network e blog utilizzano molto spesso questo modo di comunicare attraverso le immagini. Perché una infografica è proprio questo.  E' informazione grafica. Il termine "Infografica" sta infatti per "information graphic" o "infographic", ma è anche noto con i termini "information design".

Si tratta di una particolare forma di comunicazione che predilige l'elemento grafico a quello puramente testuale. La sua origine la si deve in modo particolare alla volontà di unire le discipline grafiche e artistiche con quelle del giornalismo e dell'informatica.

Su un'unica pagina si trovano disegni, immagini, segni che convivono con le semplici parole scritte per diventare un progetto unico e, praticamente, indivisibile. Il compito di una infografica è infatti quello di informare a colpo d'occhio, puntando su una organizzazione precisa dei contenuti in cui a spiccare sono disegni o testi dai caratteri particolari.

Come nasce un'infografica?
Si parte con la raccolta di tutti i dati relativi ad un argomento specifico che vengono analizzati e ordinati con una certa logica, per poi eventualmente essere suddivisi in categorie. Da questi dati si estrapolano le informazioni più importanti che andranno a formare l'infografica, ossia un'immagine che sappia catturare l'attenzione in maniera efficace e immediata, riportando informazioni interessanti e di una certa importanza per l'utente.

Alcuni esempi di infografiche possono essere le tabelle, le mappe concettuali, gli schemi a blocchi, i grafici e gli schemi, le mappe.

lunedì 30 settembre 2013

Tag Title e Description: qual è la loro importanza per il posizionamento?

Tag Title
Title e Meta description sono due fattori di fondamentale importanza per determinare il posizionamento sui motori di ricerca, e su Google in particolare. Un loro errato utilizzo potrebbe compromettere la “reputazione” online di un sito internet.
La maggior parte dei motori di ricerca dà una grande importanza alle parole chiave contenute nel titolo e nella meta description. Non a caso, il primo elemento che lo spider controlla quando visita un determinato sito è proprio il tag Title. Per questo è importantissimo, quando si digita il Title per una determinata pagina del sito, che questo contenga le parole chiave che meglio descrivono il contenuto della pagina stessa.
I tag Title, di conseguenza, devono rispettare alcune regole che aiutano una pagina ad avere un buon posizionamento sui motori. Quella principale riguarda innanzitutto la lunghezza. Google, infatti, considera soltanto un certo numero di parole da visualizzare in fase di ricerca. E questo numero è 12. La lunghezza massima di un tag Title, quindi, deve essere al massimo di 12 parole. Se misurato in caratteri, tale lunghezza oscilla tra i 62 e i 70.
In realtà, bisogna chiarire subito una cosa: facendo qualche ricerca sul web è possibile imbattersi in pagine con titoli molto più lunghi, che sono state comunque indicizzate da Google.  È un errore? No, non è un errore. La spiegazione sta nel fatto che Google riesce ad indicizzare “soltanto” un numero limitato di parole, 12 appunto. Questo vuol dire che per un tag Title molto lungo Google indicizza (e visualizza) solo le prime 12 parole.

Tag Description
Come per il tag Title, anche per i Tag Description le parole chiave sono di assoluta importanza ai fini del posizionamento. Questa Description è ciò che viene visualizzata quando si effettuano delle ricerche. Si trova immediatamente sotto il titolo (nella visualizzazione dei risultati) e serve per spiegare brevemente il contenuto della pagina. Avendo una funzione “riassuntiva” deve rispettare una certa lunghezza, altrimenti viene tagliata. Solitamente i caratteri massimi da utilizzare oscillano tra 156 e i 200, non oltre.
Altro aspetto molto importante riguarda la natura stessa del testo della descrizione che non deve essere un insieme di parole chiave messe a caso, ma deve avere una logica discorsiva; in questa logica vanno poi inserite le parole chiave fondamentali.



lunedì 23 settembre 2013

Google Chorme per iOS si aggiorna con tante novità


Tempi di cambiamenti e di novità.
Non solo la Apple ha presentato la sua ultima versione dell’iPhone, diffondendo le caratteristiche dell’ iOS7, ma anche Google ha introdotto interessanti novità e miglioramenti al suo browser Chrome, che adesso è diventato Chrome 30, con aggiornamenti riservati ai dispositivi iOS dal 6 in poi. Questa scelta operata da Google è strettamente connessa con il lancio di iOS7.
  • La prima novità la si può notare già ad una prima occhiata: oltre ad interessare le impostazioni (che hanno una nuova interfaccia) e la modalità fullscreen, il nuovo look ha “intaccato” anche il logo di Chrome che ora è a sfondo bianco.
  • Accedendo a Chrome tramite l’account Google, è possibile da adesso sincronizzare i preferiti e le pagine aperte sul computer. Con questa nuova soluzione queste saranno sempre a portata di mano, qualunque dispositivo si utilizzi (iPhone, iPad, ecc...).
  • Novità anche per le ricerche: se una ricerca infatti non soddisfa le proprie esigenze, vengono visualizzati immediatamente tutti gli altri risultati di ricerca quando si preme il pulsante per tornare indietro.
  • Se sono stati installati Google Maps e Gmail, i link verso questi servizi si aprono direttamente.
  • Anche il servizio Single Sign On è stato migliorato con l’aggiunta di altre applicazioni Google.
  • Altri miglioramenti riguardano la correzione dei bug riscontrati e i miglioramenti per sicurezza e stabilità.

giovedì 19 settembre 2013

Twitter cresce e pensa ad una TV “sociale”


Ha appena annunciato la sua quotazione in borsa, e Twitter già pensa alla prossima mossa. La società di Dorsey ha infatti annunciato di voler puntare sulla “TV sociale”.
L’idea sarebbe quella di creare una sezione apposta dedicata ai tweet riguardanti il mondo della televisione.

Lo stesso Corriere.it definisce “Social Tv” la volontà di Twitter di puntare al piccolo schermo:

“Il termine social TV descrive l’interazione simultanea in tempo reale di guardare la TV e commentando su uno show televisivo su una presa di social media tramite un dispositivo smartphone o tablet, così come le tecnologie che supportano questa interazione”.

D’altronde, già da qualche tempo il binomio televisione Twitter funziona alla grande. Molti programmi televisivi, compresi i telegiornali,  si affidano a questo social network per reperire informazioni o comunicare con gli utenti in tempo reale. Non è quindi sbagliato associare il concetto di “Social TV a Twitter, quasi come fossero sinonimi. Secondo dati ufficiali provenienti Oltreoceano, nell’anno appena passato il Super Bowl, uno degli eventi televisivi americani più attesi in assoluto, ha generato un’ondata di tweet di molto superiore ai 20milioni.

Se a questo si aggiunge che Twitter ha deciso di aggiornare proprio in questi giorni la sua applicazione per smartphone (il nuovo sistema operativo di Apple iOS7  dovrebbe essere disponibile per tutti gli apparecchi a partire da oggi) e di incrementare il settore dell’adversting, il social network si appresta a diventare sempre più intuitivo e accattivante.

lunedì 16 settembre 2013

Ottimizzazione, indicizzazione, posizionamento di un sito web

Aspetto fondamentale per un sito internet, dopo che è stato realizzato, è la sua “vita sul web”. È, cioè, la sua capacità di essere sempre rintracciabile quando un utente cerca informazioni inerenti al contenuto del sito stesso.
Questo, però, non è automatico. Per fare in modo che il sito internet venga trovato e, di conseguenza, visitato da un alto numero di persone, bisogna seguire regole specifiche e specifici accorgimenti. Ed ecco che entrano in gioco i fattori di ottimizzazione – indicizzazione – posizionamento che un sito internet di successo deve rispettare.

Ma di cosa si tratta e quali sono le differenze?

Ottimizzazione
È la fase più importante ed è fondamentale per un sito web. Per ottimizzazione si intende quell’attività che utilizza una corretta gestione del codice delle pagine web, cioè usa correttamente i tag HTML (ci sono delle precise regole SEO a proposito), oltre che una corretta scelta delle parole chiave (keywords) che vanno poi indicizzate.

Indicizzazione
È la fase strettamente connessa all’ottimizzazione. Dopo aver osservato il giusto utilizzo di codici e parole chiave, il sito internet deve essere segnalato ai motori di ricerca (in primis Google, che è quello più utilizzato in Italia con una percentuale che oscilla intorno al 90%).
Indicizzare, quindi, significa segnalare ai motori di ricerca l’esistenza del sito internet (e delle sue pagine) che è stato  creato e ottimizzato.

Posizionamento
È la parte in cui si “raccolgono i frutti” di questa complessa operazione. Una volta che il sito internet è stato ottimizzato e indicizzato, questo dovrebbe comparire tra i risultati all’interno dei motori di ricerca. È chiaro che, se per il sito in questione sono state seguite in modo corretto tutte le regole, questo si troverà ai primi posti quando un utente effettua la ricerca sui motori.

Quindi, una buona ottimizzazione  vuol dire una buona e più veloce indicizzazione e, di conseguenza, un posizionamento del sito ai primi posti.
Ottimizzazione, indicizzazione e posizionamento sono, in definitiva, tre fasi imprescindibilmente collegate tra di loro e sono fondamentali per la vita di un sito internet.

venerdì 13 settembre 2013

Arriva l’iPhone 5 della Apple: bello, colorato e low cost?

I nuovissimi iPhone 5c e 5s sono stati finalmente presentati dalla Apple il 10 settembre, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Cupertino, sede della società. Le novità, che poi tanto novità non sono visto che di questi piccoli gioielli si parlava già da qualche tempo, sono tante. A partire da ciò  che più colpisce agli occhi, e cioè i colori sgargianti dell’iPhone 5c. Assolutamente innovativi e senza precedenti per casa Apple, ma non così tanto eccezionali, visto che proprio apparecchi così colorati richiamano, senza troppa fatica, ad un’altra casa produttrice di telefonia mobile.

Comunque, non ci sono dubbi che gli iPhone 5c sono dotati di caratteristiche tecniche sorprendenti, degne della società che li produce. La componente fondamentale del dispositivo sta tutta nel processore Apple A6 (la stessa dell’iPhone 5), da cui deriva buona parte dell’hardware. Il nuovo iPhone, inoltre, è dotato di un circuito integrato che è in grado di supportare una maggiore quantità di reti LTE per una velocità di download che potrebbe arrivare fino a 100 Mbps. Notevole anche la  fotocamera iSight da 8 megapixel.

Ma si parlava di colori. Il nuovo iPhone 5c è un arcobaleno di tonalità: oltre al bianco, che già aveva reso protagonista il precedente iPhone 5, le possibilità di scelta sono tra il verde (mela?), il blue, il rosa e il giallo. Cinque colori che dipingono un’armatura in plastica, lontana dal look più “raffinato” dell’era Jobs. Ora l’iPhone è dotato di un guscio ultraliscio, con un telaio rinforzato in acciaio per dare una maggiore solidità. A questi si abbinano le nuove tonalità di sfondo dello schermo, create ad hoc, e le altrettanto colorate e “stravaganti” cover.

Tutto molto bello e molto nuovo. Ma ci aspettavamo novità anche in termini di prezzo, come era stato più volte annunciato dalla stessa Apple. Si parlava di “low cost”. Così, molto probabilmente, non sarà. Per lo meno non per noi italiani, ed europei in generale. In America l’iPhone 5c costerà  tra i 99$ (per quelli da 16 GB) e i  199$ ( per quelli da 32GB), mentre in Francia e in Germania si parla già di una cifra oscillante intorno ai 599 euro. La data di diffusione sul mercato? Settembre per molti paese, compresi quelli già citati, e ottobre, se non dicembre, per l’Italia.

mercoledì 7 agosto 2013

Realizzare un sito web

Per mettere online un sito internet professionale e di successo, è necessario seguire delle regole ben precise. Non basta soltanto dare sfogo alla propria fantasia e creare qualcosa che piaccia solo a chi il sito lo sta realizzando. È necessario mettere i così detti “paletti” per evitare di debordare e, alla fine, dare agli utenti un’idea sbagliata del proprio lavoro o della propria attività.

Il primo passo è innanzitutto capire che ad usufruire il sito internet non è tanto colui che lo realizza, ma gli utenti, destinatari ultimi del progetto. È a loro che ci si rivolge e, in un certo senso, è per loro che è stato creato il sito: per far in modo che possano conoscere l’azienda, i prodotti e i servizi che questa offre. Devono essere informati in maniera completa ma devono anche essere in grado di navigare con facilità all’interno del sito stesso. Oltre all’aspetto grafico, però, è fondamentale prestare attenzione anche all’aspetto testuale e più in generale contenutistico. Il sito deve essere, cioè, utile e funzionale. Inoltre, ogni pagina o scheda deve essere collegata in maniera pertinente con le altre, senza che queste siano “fotocopie”. Ognuna deve avere il suo carattere distintivo e la sua unicità.

Organizzazione dei contenuti
Prima di iniziare a realizzare il sito effettivamente, è bene decidere i suoi contenuti e come questi debbano essere organizzati al suo interno. È impensabile, infatti, “buttare” dentro tutto ciò di cui vogliamo parlare senza pianificare la posizione di ogni elemento. Ed è così che nascono i menù, ossia quelle etichette che aiutano a capire, al primo occhio, cosa un utente trova nel sito. Solitamente, una azienda vuole far conoscere la sua storia, la sua attività, i suoi prodotti/servizi e, elemento fondamentale, vuole farsi raggiungere da chi naviga. Quindi la sezione contatti deve essere facilmente reperita e compilata con i dati aziendali (nome referente, email, telefono, indirizzo).

A seconda della tipologia di pubblico a cui ci si rivolge, i contenuti e le categorie variano. Un’azienda produttrice di materiali avrà un sito impostato diversamente da un libero professionista, con sezioni più specifiche. La struttura più giusta che deve avere un sito è quella “a piramide inversa”: i contenuti più generali devono occupare pagine di primo livello, quindi devono stare nei menù immediatamente visibili, quelli più specifici costituiscono un secondo livello (sono, per esempio, i sottomenù e le sezioni  singole).

I contenuti
I contenuti sono senz’altro la parte più importante di un sito internet, sia che si tratti di contenuti testuali o di immagini. La loro accuratezza e originalità è una marcia in più e favorisce la “buona reputazione” del sito sui motori di ricerca. Se poi generano link, ancora meglio. Fondamentale, inoltre, è il loro costante aggiornamento.

I menù 
Fondamentali per aiutare gli utenti a navigare all’interno del sito internet. Per questo devono essere organizzati con criterio e ben chiari. Sono la prima cosa che si vede quando si entra nel sito, per questo motivo devono far capire subito cosa contiene una pagina ancora prima di entrarvi. Ogni menù deve indicare un argomento o un altro molto simile, e non deve avere un nome troppo lungo.

Aspetto grafico delle pagine: font, colori, dimensioni, lunghezza dei testi
L’aspetto grafico di una pagina deve essere il più semplice possibile. Niente scritte dai colori sgargianti, lettere troppo grandi, o stili fantasiosi. Un testo deve essere fruibile nella sua semplicità e non deve “infastidire” l’utente. Bando agli effetti speciali, a musiche che partono in automatico o animazioni di vario tipo.

Ogni pagina, inoltre, deve avere testi non troppo lunghi, suddivisi in paragrafi, con il giusto utilizzo di grassetti, corsivi e maiuscole quando servono veramente. Questo facilita di molto la lettura e già ad una prima occhiata permette di capire quali sono i concetti importanti.

Una volta online, il sito internet deve essere promosso e suoi contenuti diffusi tramite gli innumerevoli strumenti che offre il web. Importanti sono quindi i feedback, i riscontri, i commenti e i link in uscita.

giovedì 1 agosto 2013

CMS – Content Management System: quale scegliere?

Uno dei modi più facile e veloci per pubblicare online contenuti è dato dai CMS, ossia dai Content Management System. Questi sistemi di gestione dei contenuti permettono praticamente a chiunque abbia una certa dimestichezza con le nuove tecnologie, di svincolarsi da webmaster, e di creare in autonomia il proprio sito web.

Sul mercato, però, esistono diversi Content Management System, ognuno con le proprie caratteristiche. In generale, però, un buon CMS deve garantire come prima cosa:

  • Una raccolta di templates abbastanza varia da permette una scelta ampia.
  • La possibilità di integrare il CMS con i plugin.
  • Una struttura predisposta ad interagire con altre piattaforme come, per esempio, i social networks.
  • Aggiornamenti costanti che garantiscano la “il buono stato di salute” della piattaforma, anche in termini di sicurezza e portabilità.

Il tutto deve essere garantito da una squadra di sviluppatori più che competenti, in grado di risolvere qualsiasi imprevisto.

Di fatto, i principali CMS che si possono trovare online sono quattro. Quello più utilizzato, e anche più conosciuto, è Wordpress. Famoso per avere un interfaccia molto intuitiva e una facilità di pubblicazione, Wordpress è indicato per coloro che vogliono siti o blog di dimensioni contenute e pretese semplici di installazione e manutenzione.

Tuttavia, Wordpress non è il CMS più indicato se invece si ha la necessità di gestire siti più complessi. Per questo sono più opportuni Drupal e Plone. È anche vero, però, che questi due CMS richiedono conoscenze tecniche un po’ più specifiche perché non sono così intuitivi come Wordpress; inoltre le schermate di amministrazione più ricche di indicazioni.

Infine c’è Joomla, facile da configurare, anche se richiede maggiori ore di "studio" rispetto a Wordpress. Ma una volta capito il funzionamento le sue potenzialità sono di un certo livello, e sono adatte anche per siti più grandi. Unica pecca: un singolo contenuto è associato ad una sola pagina, e questo pone seri limiti nella realizzazione di strutture molto avanzate e nella creazione di contenuti personalizzati.

venerdì 19 luglio 2013

Foglio A4: perchè i lati misurano 21 x 29,7 cm?

L’A4 è indubbiamente il formato cartaceo più utilizzato, grazie alla sua praticità di utilizzo e di stampa. Ma questo, così come gli altri formati, ha misure molto precise legate ad altrettante logiche motivazioni. Innanzitutto, bisogna ricordare le misure effettive di un foglio A4 che sono 21 cm di larghezza per 29,7 cm di altezza.

In base a quale principio sono state stabilite queste misure?
Perché l’A4 deve avere "per forza"  i lati che misurano 21 x 29.7?

Alla base di questa scelta ci sono proprietà matematiche molto precise e funzionali. Bisogna sapere che in origine la carta viene prodotta in fogli molto grandi; solo successivamente questi vengono tagliati in parti più piccole. Tali fogli "giganti" misurano 1 metro quadrato (84,1 cm x 118,9 cm) e si indicano con la sigla A0, proprio per far capire che sono "fogli di origine".

Tagliando a metà il lato lungo dei fogli A0 si ottengono fogli più piccoli, i cosiddetti A1 (misure: 84,1 x 59,4 cm) che sono esattamente la metà del formato precedente. Continuando a tagliare lungo il lato maggiore dei vari fogli si hanno così i formati A2, A3 e, appunto, l’A4.

Interessante è vedere come, misurando le dimensioni di tutti i formati, il rapporto tra i lati è piuttosto costante e  pari a 1,41. In definitiva, quindi, il lato maggiore di un certo formato, una volta piegato, corrisponde al lato minore del formato più grande e viceversa.

Se si continua a dimezzare lungo il lato maggiore si ottengono formati ancora più piccoli come l’A5  e l’A6.

In ambito tipografico i formati più usati sono l’A0, l’A1, l’A2. Gli altri formati più piccoli sono più facilmente impiegati con stampanti e fotocopiatrici di uso comune.

mercoledì 10 luglio 2013

Banda larga e connettività: l'Italia è agli ultimi posti rispetto alla media europea

È di questi giorni la diffusione dei dati relativi alla diffusione della banda larga in Italia pubblicati dalla Commissione UE. E stando a quanto riportato nel rapporto annuale sullo stato dell'economia digitale nei paesi Unione Europea (che tiene conto dell'anno 2012), la situazione del nostro paese non è propriamente dei migliori.

Rispetto alla media europea, infatti, l'Italia si trova in fondo alla classifica per quanto riguarda la diffusione di internet ad alta velocità, con un utilizzo nelle abitazioni pari, soltanto, al 14%.
Dato assolutamente molto basso, se si pensa che la media in Europa sfiora il 54%.

Tale condizione è resa ancora più preoccupante dal fatto che quasi il 37,2% degli italiani non ha mai avuto accesso a internet, mentre anche in questo caso la media europea è nettamente inferiore (poco più del 22%).

Unico dato positivo per il nostro paese, se si vuole trovare un "merito", riguarda la frequenza di utilizzo della rete: chi vi accede, infatti, lo fa con una frequenza maggiore rispetto alla media degli altri paesi europei.

Resta di fatto, comunque, che ad essere critica è anche la stagnante competenza informatica e digitale degli italiani che non tende ad aumentare. Sempre secondo la Commissione Ue, entro il 2015 il numero di posti disponibili per gli specialisti in tecnologie informatiche e telecomunicazioni oscilleranno intorno ai 900 mila.

L'auspicio di tutti è quello che "l'Italia promuova ulteriormente investimenti nelle infrastrutture per aumentare la disponibilità della banda larga ad alta velocità".


Cos'è la banda larga?
La banda larga è un sistema di comunicazione che permette agli utenti di navigare su internet (o anche su reti locali) ad una velocità superiore ai 10 megabit/secondo.

mercoledì 26 giugno 2013

Google Places

Google Places è senza dubbio uno degli strumenti fondamentali che dovrebbe avere un’attività ai fini del proprio posizionamento. Il servizio, che è messo a disposizione da Google, il più importante e più influente motore di ricerca, dà la possibilità ai titolari di un’attività commerciale che vi siano iscritti, di inserire tutte le informazioni utili relative alla propria azienda, società, negozio (per esempio gli orari di apertura e chiusura, una descrizione, i recapiti e anche i file multimediali).

È chiaro, quindi, a questo punto, che registrarsi a Google Places è importante anche ai fini della propria presenza sui motori di ricerca. Infatti tutte le informazioni presenti in Places possono essere visualizzate anche in Google Maps.

Google Places è, in definitiva, una pagina di presentazione messa a disposizione delle aziende per farsi vedere dagli attuali e futuri clienti, e anche per ricevere un loro giudizio tramite commento.

giovedì 20 giugno 2013

Novità Facebook: arrivano gli hashtag!

Ci siamo! Finalmente anche Facebook si è messo al passo con gli altri social network e, da mercoledì 12 giugno, ha introdotto la possibilità di utilizzare gli hashtag.

La notizia era nell’aria da qualche mese, ma solo adesso il più famoso e usato  social ha deciso di adattarsi alla moda del “cancelletto”.
Gli hashtag, infatti, graficamente si distinguono dalla presenza di questo simbolo (#) e, proprio come succedeva ormai da tempo per twitter, google plus, pinterest e  instagram, trasforma la parola che lo segue in link.

Ma cosa sono gli hashtag e come funzionano?
Gli hashtag sono “etichette” che hanno la funzione di rendere più facile rintracciare discussioni su uno specifico argomento. Cliccando sopra la parola divenuta link grazie alla presenza del cancelletto, verranno visualizzate tutte le discussioni in cui è presente la parola che interessata. Gli hashtag sono in pratica una scorciatoia che i social network mettono a disposizione degli utenti per effettuare ricerche e filtrare discussione nel loro archivio. Con gli hashtag è inoltre possibile controllare quali sono i temi più discussi all’interno del social network.

Il funzionamento degli hashtag in Facebook è praticamente identico a quello di twitter: prima di digitare la parola che si vuole mettere in risalto, si deve inserire il tasto cancelletto # immediatamente seguito, appunto, dalla parola che diverrà link attivo. Una volta pubblicato il post, tutti gli amici, se cliccheranno sopra l’hashtag, potranno leggere tutte le discussioni fatte sull’argomento da altre persone. La presenza degli hashtag, fa però anche pensare che Facebook voglia impedire agli utenti di uscire dalla sua piattaforma, favorendo quindi il proprio sistema di ricerca interno.

Importante, a questo punto, è chiarire che gli hashtag in Facebook non comprometteranno la privacy dei suoi utenti. Gli iscritti al social network, cliccando sul link, potranno vedere solo i messaggi pubblicati dai propri amici o da quelle persone che hanno scelto di rendere liberi i loro post.

venerdì 14 giugno 2013

Come promuovere un sito internet

Creare un sito internet e pubblicare contenuti non è impresa impossibile, se si osservano poche e semplici “regole” di base. Il difficile è farlo vivere, farlo conoscere ad un pubblico sempre più vasto e diffondere i suoi contenuti attraverso la rete. Spesso e volentieri si pensa che quest’attività sia lunga e dispendiosa in termini economici. In realtà, ci sono dei mezzi, messi a disposizione anche gratuitamente, che permettono di “conquistare” una “fetta di mercato”, portando utenti sul proprio sito.

Primo tra tutti la rete sociale. Il potere dei social network, infatti, non è assolutamente da sottovalutare o da trascurare. In un mondo in cui, tutto è affidato alle nuove tecnologie, facebook,  twitter, google+ e altri social sono fondamentali se si vuole allargare la propria cerchia di clienti. Attenzione, però, non è detto che facebook, twitter e googole+ siano sempre adatti a tutti. Non è detto, in pratica, che questi si possano utilizzare indistintamente, perché uno non vale l’altro. Bisogna essere in grado di capire la psicologia del proprio pubblico e scegliere il mezzo di comunicazione più adatto.

siti internet Brescia

Un meccanismo molto simile a quello dei social network è quello dei social news. In questo caso, dopo aver effettuato il login, è sufficiente inserire il contenuto di introduzione/spiegazione relativo alla notizia o al prodotto che si vuole promuovere, compreso l’indirizzo web di riferimento. Anche in questo caso, però, bisogna prestare molta attenzione alla netiquette della rete. Non è consentito, per esempio, fare “copia-incolla” da un social news ad un altro. Il sistema, infatti, predilige sempre l’originalità del testo. È bene, quindi, armarsi di pazienza e scrivere un contenuto che sia pertinente a ciò che si vuole promuovere ma che non riprenda pari pari il testo originale. In rete esistono moltissimi social news, c’è solo l’imbarazzo della scelta: ok notizie di Virgilio, diggita, wikio, upnews, zic zac, blogsound.

Ovviamente, esistono anche altri modi più tradizionali per promuovere un sito internet come lo scambio dei link, lo scambio dei banner, il giusto posizionamento sui motori di ricerca, l’iscrizione alle newsletter.

Queste sono solo alcuni suggerimenti per promuovere il proprio sito internet. La regola principale, però, rimane la qualità dei contenuti e la costante gestione del sito che, solo col tempo, crescerà e si farà conoscere.

giovedì 13 giugno 2013

Vettoriale o Raster?

Esistono, nell'ambito della grafica computerizzata, due tipi principali di formati grafici  per immagini digitali: il Vettoriale e il Raster. Qual è la differenza tra l’uno e l’altro? Quando è meglio optare per il Vettoriale e quando per il Raster?

Prima di rispondere a queste domande è bene capire le caratteristiche di ognuno per poter, in seguito, fare la scelta giusta.

Il Raster
Per raster (anche chiamato Bitmap) si intende un’immagine formata da un reticolato di pixel disposti a mo’ di scacchiera. Il processo è simile a quello delle tessere di un mosaico che, messe insieme, danno l’immagine totale. È chiaro che più pixel si hanno a diposizione e più l’immagine sarà ben definita e ricca di dettagli.

In questo senso, il raster è particolarmente indicato per le immagini fotografiche che sono più realistiche e ricche di dettagli. In particolare queste immagini si caratterizzano per la risoluzione e la profondità di colore. La prima si misura in dpi ed è formata da pixel, la seconda dipende da quanti livelli di colore ci sono nell’immagine che, comunque, non devono superare i 256.

Il vettoriale
Con la tecnica vettoriale le immagini digitali vengono descritte tramite forme geometriche. Per tale ragione questo tipo di grafica è perfetta per il disegno industriale e per la realizzazione di loghi. In più, le immagini vettoriali garantiscono disegni leggeri che possono essere stampati in qualsiasi dimensione.

Facendo un confronto si può dire che le immagini raster hanno una risoluzione fissa e se ingrandite perdono di qualità, le immagini vettoriali, invece, possono essere modificate nella loro dimensione senza tenere conto della risoluzione. Quindi, anche se ingrandita al massimo, questo tipo di immagine mantiene la sua chiarezza.

Un progetto grafico può essere caratterizzato sia da immagini raster che da immagini vettoriali.

I programmi più indicati per questi due tipi di grafica sono: Photoshop per la realizzazione di immagini raster, Illustrator per quelle in vettoriale.

mercoledì 12 giugno 2013

Tag H1 H2 H3. Perchè sono così importanti?

Che si tratti di un sito ufficiale o di un blog, i tag <H1> <H2> <H3> sono ormai elementi fondamentali di una pagina HTML, perché fondamentali sono per una perfetta ottimizzazione sul web. Per capire, però, perché sono così importanti, è necessario prima capire  esattamente cosa sono.

I tag  <H1> <H2> <H3>, sono elementi di un codice HTML usati principalmente per indicare il titolo e i relativi sottotitoli di un articolo.  La loro importanza va in ordine crescente: per il titolo principale si usa l’<H1>, per l’immediato sottotitolo <H2> e per il successivo sottotitolo il tag <H3>. In realtà, i tag arriverebbero fino al livello sei (esistono, infatti, anche <H4>, <H5> e <H6>) , ma i primi 3 sono quelli che vengono usati di più. È molto difficile trovare in una sola pagina i tag da <H1> a <H6>.

siti internet Brescia

Come si diceva, questi elementi favoriscono notevolmente la presenza sul web di un blog/sito. Il motivo è tutto racchiuso nel funzionamento stesso dei motori di ricerca.

È chiaro che Google, Yahoo, Libero, ecc non prestano molta attenzione all’interfaccia grafica di un sito quando devono valutare una pagina; piuttosto considerano fondamentale il codice HTML. Il fatto che una frase sia titolo, sottotitolo o testo  i motori di ricerca lo percepiscono dai tag <H1>, <H2>, <H3> perché solo tramite essi capiscono quale sia l’argomento e il sottoargomento.

Ecco alcuni esempi di un giusto utilizzo dei tag <H1>, <H2>, <H3>

Stabilita come parola chiave “Animali domestici”

Il tag <H1> è: <H1>Alimenti e accessori per animali domestici</H1>

Il tag <H2> è: <H2>Prezzi degli alimenti e degli accessori per gli animali domestici</H2>

Il tag <H3> è: <H3>Elenco altri negozi che vendono accessori per animali domestici a Brescia</H3>