lunedì 30 settembre 2013

Tag Title e Description: qual è la loro importanza per il posizionamento?

Tag Title
Title e Meta description sono due fattori di fondamentale importanza per determinare il posizionamento sui motori di ricerca, e su Google in particolare. Un loro errato utilizzo potrebbe compromettere la “reputazione” online di un sito internet.
La maggior parte dei motori di ricerca dà una grande importanza alle parole chiave contenute nel titolo e nella meta description. Non a caso, il primo elemento che lo spider controlla quando visita un determinato sito è proprio il tag Title. Per questo è importantissimo, quando si digita il Title per una determinata pagina del sito, che questo contenga le parole chiave che meglio descrivono il contenuto della pagina stessa.
I tag Title, di conseguenza, devono rispettare alcune regole che aiutano una pagina ad avere un buon posizionamento sui motori. Quella principale riguarda innanzitutto la lunghezza. Google, infatti, considera soltanto un certo numero di parole da visualizzare in fase di ricerca. E questo numero è 12. La lunghezza massima di un tag Title, quindi, deve essere al massimo di 12 parole. Se misurato in caratteri, tale lunghezza oscilla tra i 62 e i 70.
In realtà, bisogna chiarire subito una cosa: facendo qualche ricerca sul web è possibile imbattersi in pagine con titoli molto più lunghi, che sono state comunque indicizzate da Google.  È un errore? No, non è un errore. La spiegazione sta nel fatto che Google riesce ad indicizzare “soltanto” un numero limitato di parole, 12 appunto. Questo vuol dire che per un tag Title molto lungo Google indicizza (e visualizza) solo le prime 12 parole.

Tag Description
Come per il tag Title, anche per i Tag Description le parole chiave sono di assoluta importanza ai fini del posizionamento. Questa Description è ciò che viene visualizzata quando si effettuano delle ricerche. Si trova immediatamente sotto il titolo (nella visualizzazione dei risultati) e serve per spiegare brevemente il contenuto della pagina. Avendo una funzione “riassuntiva” deve rispettare una certa lunghezza, altrimenti viene tagliata. Solitamente i caratteri massimi da utilizzare oscillano tra 156 e i 200, non oltre.
Altro aspetto molto importante riguarda la natura stessa del testo della descrizione che non deve essere un insieme di parole chiave messe a caso, ma deve avere una logica discorsiva; in questa logica vanno poi inserite le parole chiave fondamentali.



lunedì 23 settembre 2013

Google Chorme per iOS si aggiorna con tante novità


Tempi di cambiamenti e di novità.
Non solo la Apple ha presentato la sua ultima versione dell’iPhone, diffondendo le caratteristiche dell’ iOS7, ma anche Google ha introdotto interessanti novità e miglioramenti al suo browser Chrome, che adesso è diventato Chrome 30, con aggiornamenti riservati ai dispositivi iOS dal 6 in poi. Questa scelta operata da Google è strettamente connessa con il lancio di iOS7.
  • La prima novità la si può notare già ad una prima occhiata: oltre ad interessare le impostazioni (che hanno una nuova interfaccia) e la modalità fullscreen, il nuovo look ha “intaccato” anche il logo di Chrome che ora è a sfondo bianco.
  • Accedendo a Chrome tramite l’account Google, è possibile da adesso sincronizzare i preferiti e le pagine aperte sul computer. Con questa nuova soluzione queste saranno sempre a portata di mano, qualunque dispositivo si utilizzi (iPhone, iPad, ecc...).
  • Novità anche per le ricerche: se una ricerca infatti non soddisfa le proprie esigenze, vengono visualizzati immediatamente tutti gli altri risultati di ricerca quando si preme il pulsante per tornare indietro.
  • Se sono stati installati Google Maps e Gmail, i link verso questi servizi si aprono direttamente.
  • Anche il servizio Single Sign On è stato migliorato con l’aggiunta di altre applicazioni Google.
  • Altri miglioramenti riguardano la correzione dei bug riscontrati e i miglioramenti per sicurezza e stabilità.

giovedì 19 settembre 2013

Twitter cresce e pensa ad una TV “sociale”


Ha appena annunciato la sua quotazione in borsa, e Twitter già pensa alla prossima mossa. La società di Dorsey ha infatti annunciato di voler puntare sulla “TV sociale”.
L’idea sarebbe quella di creare una sezione apposta dedicata ai tweet riguardanti il mondo della televisione.

Lo stesso Corriere.it definisce “Social Tv” la volontà di Twitter di puntare al piccolo schermo:

“Il termine social TV descrive l’interazione simultanea in tempo reale di guardare la TV e commentando su uno show televisivo su una presa di social media tramite un dispositivo smartphone o tablet, così come le tecnologie che supportano questa interazione”.

D’altronde, già da qualche tempo il binomio televisione Twitter funziona alla grande. Molti programmi televisivi, compresi i telegiornali,  si affidano a questo social network per reperire informazioni o comunicare con gli utenti in tempo reale. Non è quindi sbagliato associare il concetto di “Social TV a Twitter, quasi come fossero sinonimi. Secondo dati ufficiali provenienti Oltreoceano, nell’anno appena passato il Super Bowl, uno degli eventi televisivi americani più attesi in assoluto, ha generato un’ondata di tweet di molto superiore ai 20milioni.

Se a questo si aggiunge che Twitter ha deciso di aggiornare proprio in questi giorni la sua applicazione per smartphone (il nuovo sistema operativo di Apple iOS7  dovrebbe essere disponibile per tutti gli apparecchi a partire da oggi) e di incrementare il settore dell’adversting, il social network si appresta a diventare sempre più intuitivo e accattivante.

lunedì 16 settembre 2013

Ottimizzazione, indicizzazione, posizionamento di un sito web

Aspetto fondamentale per un sito internet, dopo che è stato realizzato, è la sua “vita sul web”. È, cioè, la sua capacità di essere sempre rintracciabile quando un utente cerca informazioni inerenti al contenuto del sito stesso.
Questo, però, non è automatico. Per fare in modo che il sito internet venga trovato e, di conseguenza, visitato da un alto numero di persone, bisogna seguire regole specifiche e specifici accorgimenti. Ed ecco che entrano in gioco i fattori di ottimizzazione – indicizzazione – posizionamento che un sito internet di successo deve rispettare.

Ma di cosa si tratta e quali sono le differenze?

Ottimizzazione
È la fase più importante ed è fondamentale per un sito web. Per ottimizzazione si intende quell’attività che utilizza una corretta gestione del codice delle pagine web, cioè usa correttamente i tag HTML (ci sono delle precise regole SEO a proposito), oltre che una corretta scelta delle parole chiave (keywords) che vanno poi indicizzate.

Indicizzazione
È la fase strettamente connessa all’ottimizzazione. Dopo aver osservato il giusto utilizzo di codici e parole chiave, il sito internet deve essere segnalato ai motori di ricerca (in primis Google, che è quello più utilizzato in Italia con una percentuale che oscilla intorno al 90%).
Indicizzare, quindi, significa segnalare ai motori di ricerca l’esistenza del sito internet (e delle sue pagine) che è stato  creato e ottimizzato.

Posizionamento
È la parte in cui si “raccolgono i frutti” di questa complessa operazione. Una volta che il sito internet è stato ottimizzato e indicizzato, questo dovrebbe comparire tra i risultati all’interno dei motori di ricerca. È chiaro che, se per il sito in questione sono state seguite in modo corretto tutte le regole, questo si troverà ai primi posti quando un utente effettua la ricerca sui motori.

Quindi, una buona ottimizzazione  vuol dire una buona e più veloce indicizzazione e, di conseguenza, un posizionamento del sito ai primi posti.
Ottimizzazione, indicizzazione e posizionamento sono, in definitiva, tre fasi imprescindibilmente collegate tra di loro e sono fondamentali per la vita di un sito internet.

venerdì 13 settembre 2013

Arriva l’iPhone 5 della Apple: bello, colorato e low cost?

I nuovissimi iPhone 5c e 5s sono stati finalmente presentati dalla Apple il 10 settembre, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Cupertino, sede della società. Le novità, che poi tanto novità non sono visto che di questi piccoli gioielli si parlava già da qualche tempo, sono tante. A partire da ciò  che più colpisce agli occhi, e cioè i colori sgargianti dell’iPhone 5c. Assolutamente innovativi e senza precedenti per casa Apple, ma non così tanto eccezionali, visto che proprio apparecchi così colorati richiamano, senza troppa fatica, ad un’altra casa produttrice di telefonia mobile.

Comunque, non ci sono dubbi che gli iPhone 5c sono dotati di caratteristiche tecniche sorprendenti, degne della società che li produce. La componente fondamentale del dispositivo sta tutta nel processore Apple A6 (la stessa dell’iPhone 5), da cui deriva buona parte dell’hardware. Il nuovo iPhone, inoltre, è dotato di un circuito integrato che è in grado di supportare una maggiore quantità di reti LTE per una velocità di download che potrebbe arrivare fino a 100 Mbps. Notevole anche la  fotocamera iSight da 8 megapixel.

Ma si parlava di colori. Il nuovo iPhone 5c è un arcobaleno di tonalità: oltre al bianco, che già aveva reso protagonista il precedente iPhone 5, le possibilità di scelta sono tra il verde (mela?), il blue, il rosa e il giallo. Cinque colori che dipingono un’armatura in plastica, lontana dal look più “raffinato” dell’era Jobs. Ora l’iPhone è dotato di un guscio ultraliscio, con un telaio rinforzato in acciaio per dare una maggiore solidità. A questi si abbinano le nuove tonalità di sfondo dello schermo, create ad hoc, e le altrettanto colorate e “stravaganti” cover.

Tutto molto bello e molto nuovo. Ma ci aspettavamo novità anche in termini di prezzo, come era stato più volte annunciato dalla stessa Apple. Si parlava di “low cost”. Così, molto probabilmente, non sarà. Per lo meno non per noi italiani, ed europei in generale. In America l’iPhone 5c costerà  tra i 99$ (per quelli da 16 GB) e i  199$ ( per quelli da 32GB), mentre in Francia e in Germania si parla già di una cifra oscillante intorno ai 599 euro. La data di diffusione sul mercato? Settembre per molti paese, compresi quelli già citati, e ottobre, se non dicembre, per l’Italia.